17/12/17 evento: Periodo natalizio in Giappone- conferenza, vestizione kimono, laboratori origami e furoshiki

Il 17/12/17 l’assoc. Events planning ha organizzato l’evento “Il periodo natalizio in Giappone” durante il quale si è parlato delle usanze relative a tal periodo, dei luoghi sacri e si sono svolti dei laboratori di origami a tema, furoshiki e vestizione del kimono.

La mattinata è iniziata con una conferenza dove, io e il Monaco Koudai Yuudo Davide Colombu, abbiamo parlato  del periodo natalizio e dei luoghi sacri in Giappone facendo riferimento alle nostre esperienze e mostrando delle foto dei nostri viaggi.

Il natale in Giappone non ha una valenza religiosa come da noi, ma è soprattutto una festa commerciale equiparabile a San valentino. Rappresenta un occasione da passare in maniera romantica con il proprio amato, mangiando pollo fritto e la Chrismas cake. Tale tradizione risale al 1974 in seguito alla diffusione di una campagna pubblicitaria della catena KFC.

Quando si parla di luoghi sacri in oriente si parla di santuari. L’elemento che identifica un tempio shintoista è la porta sacra (TORII).

La porta sacra è caratterizzata dalla presenza della SHIMENAWA o corda sacra che resta appesa all’asta orizzontale per incrementarne il significato sacro. E’ una treccia di paglia di riso alla quale vengono appese le strisce di carta GOHEI (=divinità).

 

Dopo la porta sacra si accede al SANDO, la strada che attraversa la zona boschiva e conduce alla struttura templare. Tale percorso, metaforicamente parlando, rappresenta il percorso mistico dell’uomo.

Ai lati del santuario si incontrano due statue: “KOMAINU” (i cani-leone). le due statue si caratterizzano per avere l’uno la bocca aperta e l’altro chiusa. Il primo scaccia i demoni emettendo il suono “ah”, il secondo protegge gli spiriti buoni ed emette il suono “nh”. Secondo la tradizione scintoista i 2 suoni emessi sono quelli emessi al momento della nasciata(ah) e l’ultimo sospiro prima della morte. tra i due cani intercorre tutto l’universo: l’inizio e la fine; l’alfa e l’omega; la vita e la morte.

Spesso in prossimità dei luoghi sacri, in alcune statue o monumenti, si ritrova il “MANJI” ossia la svastica giapponese.

La parola svastica deriva dalla traslitterazione dell’omonimo termine sanscrito che significa “fortunato, di buon augurio” e nel contesto linguistico indica ” persone o cose che portano fortuna“.

Il MANJI è simbolo di eternità. In Giappone ne ritroviamo di due tipi

  • omote manji che gira a sinistra e rappresenta l’amore e la misericordia. Per il Buddhismo è il simbolo solare che nasce ad est e muore ad ovest.
  • ura manji      che rappresenta forza e intelligenza. A causa della stretta assomiglianza col simbolo nazista è stato eliminato in quasi tutti i paesi orientali, è usato ancora in India. Ovviamente è ben diverso da quello nazista che è inclinato di 45° e inneggia alle tenebre.

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Prima di dare parola al Monaco Koudai Yuudo Davide Colombu, ho concluso parlando dei riti di purificazione che si effettuano all’interno dei templi shintoisti:

  • la purificazione con l’acqua : nella vasche apposite ci si lava prima la mano sinistra, poi la destra e infine la bocca.
  • il suono della campana del tempio che si trova sopra la cassetta delle offerte. Si suona la campana tirando la corda e chinando il capo due volte; segue il battito delle mani per altre due volte, si risuona la campana chinando nuovamente il capo e, infine, si lascia l’offerta.

Vi sono poi gli OMIKUJI ossia i bigliettini con la predizione divina. Se il responso è positivo va conservato finché si avvera, mentre se è negativo va legato a un pino o da qualche parte nel tempio per non portarsi dietro la negatività.

In seguito ha riportato la sua esperienza il Monaco Koudai Yuudo Davide Colombu, presidente dell’ associazione  Dojo Zen Chushin a Marrubiu (OR). In particolare ci ha parlato dei luoghi sacri che ha visitato nella sua permanenza in Giappone, come il Tempio Zen di Eiheiji a Fukui e del polo centrale del buddhismo esoterico Shingon del monte Koya nello Shikoku. (foto Lorenzo Uccheddu)

In seguito a un piccolo break con buffet sono iniziati i laboratori di origami a tema natalizio, laboratorio di furoshiki e vestizione kimono. (foto di Lorenzo Uccheddu)

 

foto staff

 

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Anche se l’articolo arriva con un po’ di ritardo ringrazio le persone che hanno partecipato all’evento, il fotografo Lorenzo Uccheddu e in particolare il Monaco Koudai Yuudo Davide Colombu che ha accettato l’invito a condividere con noi la sua esperienza.

Continuate a seguirci, per il 2018 sono previsti diversi eventi e attività. Abbiamo già aperto le iscrizioni per i nuovi corsi di alfabetizzazione della lingua giapponese, corsi di ceramica raku, corso sulla storia del costume giapponese e fatto diversi laboratori di origami.

Per qualsiasi informazione contattateci alla mail eventsplanning2015.info@gmail.com

Antonella Fiori