Laboratorio “Lo ZEN E L’ARTE DELL’ORIGAMI” al Festival della cultura giapponese in Sardegna-4°edizione-

Sabato 29 settembre al Festival della cultura giapponese organizzato dall’associazione culturale Events Planning sotto la direzione artistica di Antonella Fiori si svolgeranno dei laboratori particolari che uniranno la meditazione all’origami.

Davide Colombu Monaco Zen e insegnante di discipline meditative dell’Asia orientale, fondatore del Dojo Zen Chüshin 中心 “Nel Centro” a Marrubiu (OR), ci accompagnerà in un percorso meditativo in cui i partecipanti impareranno  quattro varianti caratteristiche della figura della gru: “l’orizuru”.

 

L’orizuru (折鶴‬ lett. “gru piegata”, da ori- “piegato” e tsuru “gru”), o gru di carta, è  la figura più classica di tutti gli origami giapponesi. Si tratta di una rappresentazione della gru della Manciuria, che ha un significato speciale nella cultura giapponese, in cui si ritiene possa vivere fino a mille anni.

Insieme alla disciplina dell’origami si  apprenderanno anche i quattro principi della cerimonia del tè giapponese ed in generale di tutte le arti dette Zen:

WA 和 – armonia

Wa è l’armonia completa di tutti gli elementi: le persone, gli oggetti, la natura e l’attitudine.

KEI 敬 – rispetto

Kei è la profonda riverenza verso tutte le cose ed è una caratteristica dell’umiltà.

SEI 清 – purezza

Sei contiene il pensiero della disciplina nella vita, della pulizia e della purezza.

JAKU 寂– tranquillità

Jaku significa calma anche in mezzo al caos. Essere in grado di creare un senso di calma è jaku.

Il laboratorio si svolgerà sabato mattina dalle 10:30 alle 12:00e si replicherà il pomeriggio dalle 16:30 alle 18:00. Sono laboratori rivolti agli adulti per cui è richiesta iscrizione all’associazione e prenotazione entro il 27 settembre.

Per questi laboratori restano ancora pochi posti per entrambe i turni.

Nella programmazione del festival le attività a numero chiuso sono riservate agli iscritti all’associazione Events planning ( chi non lo è potrà sempre richiedere il modulo via mail). Per partecipare alle attività a numero chiuso, iscrizione e pagamento andranno fatti entro il 27 settembre.

via mail

eventsplanning2015.info@gmail.com

o compilando il modulo sottostante.

I contributi richiesti sono di
15 euro per mezza giornata
20 per una giornata intera o 2 mezze giornate
30 per le due giornate complete.

Al momento dell’iscrizione le persone dovranno indicare a quali attività sono interessate in quanto alcune coincidono come orari.
Ovviamente chi si iscrive avrà libero accesso anche all’area espositiva dove vi saranno mostre, bancarelle, reiki e shiatsu…etc.

Ecco programmi e locandina dell’evento.

*** per i bambini c’è un programma a a parte. Anche loro saranno impegnati con giochi e laboratori contemporaneamente alle attività per adulti.

2.schema programma festival adulti

programma bambini

locandina aggiornata e corretta festival giappone2018

 

LA VESTIZIONE DEL KIMONO CON LA MAESTRA SACHIKO YAMAGUCHI al “Festival della cultura giapponese in Sardegna-4°edizione”.

Il 29 settembre a Cagliari, durante la 4° e forse ultima edizione del Festival della cultura giapponese in Sardegna, organizzato dall’associazione culturale Events planning sotto la direzione artistica di Antonella Fiori, unica opportunità in Sardegna, di poter assistere a una vera vestizione del kimono fatta da una Maestra giapponese.

La Maestra ospite è Sachiko Yamaguchi che ha studiato e preso il certificato per Maestra di vestizione del kimono presso la scuola Yamano dei Maestri Yoshhikane e Naka.

Nell’ottobre 1996 la Maestra Sachiko Yamaguchi ha ricevuto il Premio D’oro al concorso sulla Vestizione del kimono delle regioni Tôkai e Hokushin-etsu.

Il kimono e’ l’abito tradizionale giapponese. Letteralmente la parola significa “qualcosa da indossare” (da KIRU = vestire e MONO = cosa), per questo motivo il termine in passato indicava genericamente ogni abito, ma a partire dal IX secolo e’ stato utilizzato solo per indicare l’abito giapponese tradizionale e distinguerlo dagli indumenti di fattura occidentale indicati col termine “ YOFUKU”.

L’arte della vestizione del kimono cela dietro sé un complesso rituale tramandato fedelmente nel corso degli anni.

Ogni donna giapponese, quando indossa il kimono, segue un codice che le permette di scegliere il kimono adatto all’occasione, cui accostare correttamente l’obi e gli accessori più indicati. Una vera e propria grammatica del kimono che tiene conto di quattro variabili :

1-l’età,

2-lo stato civile,

3-la stagione,

4-il livello di formalità.

Se nel passato tute le donne erano in grado di indossare il kimono da sole – ovviamente un abito informale, per tutti i giorni – oggi spesso questa capacità è più rara. Soprattutto per occasioni formali (ma anche semplicemente per una cena fra amici) spesso si reputa necessaria la presenza di una persona che aiuti a vestirsi. La vestizione del kimono diventa allora una vera e propria cerimonia alla presenza di una sensei il cui rituale rimanda alla tradizione estetica classica del Giappone.

Si potrà incontrare la Maestra Yamaguchi in 3 momenti del festival

  • sabato mattina, la conosceremo con un intervista dove parleremo delle sue arti, del suo paese e tradizioni
  • sabato sera farà la cerimonia di vestizione del kimono
  • domenica pomeriggio farà la dimostrazione di ikebana.

Per poter partecipare alla sua intervista e alle sue attività è necessario iscriversi all’associazione e pagare il contributo richiesto per la partecipazione al festival ENTRO LE 13:00 DEL 27 SETTEMBRE.

scrivendo a eventsplanning2015.info@gmail.com oppure compilando il format quisotto

I contributi richiesti (complessivi dell’iscrizione all’associazione, partecipazione alle attività a numero chiuso nell’ìarco temporale scelto e ingresso libero alla parte espositiva) sono di 
– 15 euro per mezza giornata
– 20 per una giornata intera o 2 mezze giornate
– 30 per le due giornate complete.

Al momento dell’iscrizione le persone dovranno indicare a quali attività sono interessate in quanto alcune coincidono come orari. In allegato i programmi completi delle 2 giornate.
Ovviamente chi si iscrive avrà libero accesso anche all’area espositiva dove vi saranno mostre, bancarelle, reiki e shiatsu, consulenti e agenzie viaggi, dimostrazioni (senza partecipazione all’allenamento) di karate, kyudo, aikido e spada giapponese.

2.schema programma festival adulti

programma bambini

 

 

 

 

2° appuntamento ciclo “favole d’oriente”

Domenica 23 aprile si è svolto nei locali della MEM di Cagliari il secondo appuntamento dedicato ai bambini del ciclo “favole D’oriente” organizzato dall’associazione culturale  Events Planning. Questa volta i bambini sono stati portati alla scoperta dell’India.

L’appuntamento è iniziato con un excursus culturale in cui la presidente dell’associazione Antonella Fiori ha parlato di alcuni aspetti della cultura indiana mostrando anche delle foto.

Per prima cosa ha mostrato il globo e fatto individuare l’india ai bambini, ha poi parlato di usanze, abbigliamento e tradizioni. Ha così mostrato la bandiera indiana e spiegato che i colori arancio, bianco e verde hanno dei significati importanti e simboleggiano sacrificio, pace e semplicità, mentre il simbolo disposto al centro è detto charka e rappresenta la ruota della legge e i 24 raggi che la definiscono sono le 24 ore.

Ha descritto poi il territorio che caratterizza l’India parlando in particolare dell’ Himalaya e del Gange quale fiume sacro ove, in alcuni periodi dell’anno, la popolazione si fa il bagno per ottenere il perdono dai peccati.

Ha mostrato poi il saluto indiano”namaste” che significa “mi inchino a te” e spiegato che quando si incontra una persona più adulta ci si china per toccargli anche i piedi. Ha descritto e mostrato le foto dell’abbigliamento tradizionale soffermandosi in particolare sul sari di cui ha fatto anche la dimostrazione.

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Si è parlato poi di cucina, delle spezie e il modo tradizionale in cui si consumano i pasti. E’ stato spiegato ai bambini che tradizionalmente si mangia con le mani e seduti per terra per avere un rapporto tattile col cibo. L’alimentazione è prevalentemente vegetariana e i pasti sono costituiti da un piatto unico nel quale, in genere, si dispone al centro il riso o il pane e,distribuito nei lati, verdure e spezie. Il boccone viene preparato con la mano destra e portato alla bocca abbassando la testa, con la sinistra si aggiunge altro cibo nel piatto e si versa l’acqua.

La mano sinistra non deve mai essere utilizzata per donare qualcosa agli altri.

Si è parlato poi di superstizioni, di magia e del TAJ MAHAL che fu fatto costruire nel 1632 dall’imperatore Moghul in memoria della moglie preferita, Mumtaz Mahal, che morì dando alla luce il suo 14° figlio. Per questo una delle meraviglie del mondo è chiamato anche “mausoleo dell’amore”. Il genitore  di uno dei bambini, di origini indiane, è intervenuto aggiungendo che l’architetto che lo ideò, fu ucciso perché il re non voleva che venisse costruito nessun altro mausoleo uguale, quello della moglie doveva essere unico!

Dopo di che si è parlato degli animali che caratterizzano la fauna indiana facendo riferimento agli animali presenti nel libro della giungla.

La prima parte della mattinata si è conclusa descrivendo poi la festa HOli  ossia la festa dei colori e dell’amore. Una festa da un significato profondo che rappresenta la vittoria del bene sul male, la fine del grigiore dell’inverno e l’inizio della colorata primavera. Una festa che in alcuni luoghi dura diversi giorni,  che celebra la felicità e l’amore. Perchè festa dell’amore? perché si narra che il Dio Krishna amava Radha, i due avevano però colore di pelle  differente e allora Krishna dipinse il volto di Radha e da qui è nata la tradizione di lanciarsi le polveri colorate durante la celebrazione.

La seconda parte dell’evento è stata condotta da Emanuela Spiga che ha letto, in modo animato,  la favola indiana “il sogno misterioso” e avviato la parte creativa dell’evento che ha visto i più piccoli disegnare ciò che gli ha colpiti di più dell’India: gli elefanti colorati e addobbati per i festival dell’elefante hanno colpito tutti e ci hanno regalato dei bellissimi disegni che li raffiguravano. I più grandi invece hanno anche letto e inventato altre storie.

L’evento si è concluso con la riproduzione dell’holi festival con l’uso dei coriandoli colorati dove i bambini si sono scatenati e neanche gli adulti sono stati risparmiati.

Infine tutti quanti, bambini e genitori ci siamo salutati con il tradizionale saluto indiano “namastè”.

Ringraziamo tutte le persone che hanno partecipato e rinnoviamo l’invito al terzo appuntamento che ci porterà in Giappone.

articolo primo appuntamento:

ciclo eventi per bambini: FAVOLE D’ORIENTE

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