il crisantemo: un fiore, diverse simbologie

Il 2 novembre in Italia è il giorno della commemorazione dei defunti. Il fiore simbolo di questa giornata è il crisantemo, non per qualche motivazione o simbologia particolare ma semplicemente perché la fioritura avviene proprio tra ottobre e dicembre. L’usanza di donare i crisantemi ai defunti si è sviluppata nei secoli ma non è possibile risalire al periodo esatto in cui ha preso piede. Molto probabilmente è stata introdotta  dalle persone dei  ceti meno abbienti, che avevano la possibilità di raccoglierli nei prati e nei sottoboschi dove crescevano spontaneamente.

In Oriente, invece, il crisantemo è un fiore dalla simbologia forte e positiva e, per questo motivo,  viene regalato anche ai matrimoni e in occasione di compleanni. Al crisantemo sono attribuite eccellenti virtù curative e medicinali, ha la capacità di sopravvivere anche in luoghi aridi, resistendo al gelo senza perdere i petali anche quando appassisce. Per queste ragioni gli infusi di fiori, foglie e steli di crisantemo e la rugiada che nottetempo si raccoglie sulle corolle erano usati dai maghi taoisti della Cina come elisir di lunga vita. Da queste usanze dell’antichità discende la preparazione di kiku sake, vino di riso aromatizzato con petali di crisantemo, al quale viene attribuita l’efficacia nel prevenire le malattie e prolungare la vita.

Per la sua simbologia il crisantemo con raggio a 16 petali, (che ricorda un sole con i suoi raggi) è stata adottata come simbolo della Famiglia Imperiale (e quindi simbolo nazionale). In origine era concesso coltivare questa specie solo all’Imperatore, all’interno dei Giardini Imperiali, e la riproduzione dell’immagine era autorizzata solo a pochi artigiani accuratamente scelti. Il primo a voler utilizzare tale simbolo fu l’ Imperatore Gotoba (1183-1198) che si fece costruire una spada decorata con crisantemi.  Anche il trono su cui siede l’Imperatore è detto “del Crisantemo”e il “Supremo ordine del crisantemo” è il più importante riconoscimento che l’imperatore può concedere.

Ad eccezione del crisantemo a 16 petali, che è riservato alla casata imperiale, in generale il crisantemo lo si ritrova in 150 stemmi di famiglia nobiliare. La corolla stilizzata di un crisantemo a sedici petali secondo la tradizione, deriva la propria legittimità dall’investitura ricevuta dalla dea del sole Amaterasu.

Per il nono giorno del nono mese la corte soleva indire una “festa per la contemplazione dei crisantemi” (kangikukai), invitando ospiti di grande distinzione e rango. Inizialmente tale festa era dedicata alla celebrazione del Sole, poi si trasformò in una festa dedicata ai fiori poiché il nono giorno del nono mese, coincideva con l’inizio della stagione fredda e concludeva il periodo attivo e creativo dell’annata: nella corolla di crisantemo è sempre stata ravvisata l’immagine del disco solare circondato dalla sua corona di raggi, la celebrazione aveva lo scopo di impedire il decadimento della luce solare e il calo dell’energia vitale degli uomini, garantendo il benessere della comunità.

La festa consiste nell’allestire ed esporre crisantemi in vaso di innumerevoli varietà, all’aperto, nei parchi delle città e nei villaggi, al riparo di apposite tettoie. Questa usanza ha radici antiche: nelle prime decadi del XVII secolo la coltivazione dei crisantemi divenne un vero e proprio passatempo fra i samurai e nella stessa epoca svariati signori feudali istituirono speciali esposizioni di crisantemi nei parchi delle loro residenze, indicendo feste per un privilegiato e ristretto numero di invitati, chiamati a gioire della bellezza dei fiori. Queste manifestazioni vennero in seguito imitate anche dai semplici cittadini, i quali restavano fino a notte tarda per ammirare le esposizioni dei crisantemi nei giardini o nei parchi pubblici.

Lo scorso anno, durante lamia permanenza in Giappone ho potuto ammirare alcune esposizioni di crisantemi al festival del sakè che si celebra a Dazaifu proprio in questo periodo. Ecco alcune mie foto:

 

L’espressione del crisantemo come simbolo di pace è rappresentata e ribadita, in Giappone, anche dalla scelta del disegno del crisantemo per il francobollo da 2 Yen, emesso in ricordo della firma del trattato di pace che mise fine alla guerra del Pacifico.

Legate a questo fiore vi sono diverse leggende che lo accostano alla vita e alla fine di essa. Una è la seguente:

“Un tempo, in un villaggio, viveva una graziosa fanciulla con i suoi genitori. Intorno alla loro casetta sbocciavano tanti bellissimi fiori che la bambina curava con amore. Purtroppo i giorni della serenità cessarono di colpo, quando il padre della ragazza dovette partire per la guerra. Per qualche tempo madre e figlia si rassegnarono all’attesa, ma quando fu certo che l’uomo non sarebbe più tornato, la madre si ammalò gravemente di malinconia. La bambina cominciò a temere di perdere anche lei.

Disperata si rivolse alla Madonna per sapere quale rimedio avrebbe fatto guarire la madre. Ma questa scosse il capo. Le disse di tornare a casa, di scegliere un fiore del suo giardino e di contarne i petali. I giorni di vita della sua mamma sarebbero stati tanti quanti i petali del fiore.

Purtroppo la fanciulla non trovò fiori con più di sette petali, troppo pochi… ebbe però un’idea: tagliò ogni petalo del fiore prescelto in innumerevoli striscioline, che corrispondevano ad altrettanti giorni.Così i petali divennero molti e la mamma visse per tanti anni.

Fu così che nacque il crisantemo, il fiore dai mille petali. Un fiore generato dalla forza dell’amore di una fanciulla per la sua mamma.”

Antonella Fiori

haiku di Matsuo Basho

Non un grano di polvere
a turbare il chiarore
del crisantemo bianco.

 

sitografia

Commemorazione dei defunti: perché i crisantemi?

Crisantemo: storia, leggende e linguaggio dei fiori

https://www.giardinaggio.org/fiori/significato-fiori/crisantemo-significato.asp

https://it.wikipedia.org/wiki/Commemorazione_dei_defunti